The Beatles... all’alba
Omaggio a un gruppo che non tramonta mai
Nel 1970, esattamente il 10 di aprile, dalle pagine del Mirror, Paul McCartney annunciava lo scioglimento del gruppo rock che, durante gli otto anni precedenti, aveva cambiato la storia della musica, del costume e del modo di essere giovani.
Lonigo, fedele alla sua vocazione culturale e artistica, non poteva mancare a questo anniversario con un omaggio alla band più famosa di sempre. Inizialmente programmato per la primavera dello scorso anno e poi rimandato di dodici mesi a causa dell’emergenza sanitaria, un concerto di prestigio si è infatti tenuto nella suggestiva cornice della Rocca Pisana domenica 16 maggio. Ospiti dell’esibizione tenutasi alle cinque e mezza del mattino, sono stati i componenti del "Gruppo Caronte", formazione bresciana, che hanno intrattenuto i numerosi spettatori che, sfidando il sonno e la salita che porta alla gloriosa villa progettata da Vincenzo Scamozzi, hanno assistito ad una prova di bravura colma di emozioni.
Violino, violoncello, arpa e pianola elettrica hanno accompagnato la voce del cantante che, tra un brano e il successivo, ha regalato anche perle di storia artistica del celebre quartetto di Liverpool.
Dopo i ringraziamenti dell’Amministrazione comunale a tutti i presenti, il concerto è stato aperto con Please Please Me, seguita da altri brani degli esordi, tra cui A Hard Day’s Night. I ritornelli allegri e accattivanti hanno fatto da preludio a Michelle, una delle melodie più orecchiabili dell’intera discografia dei Fab Four britannici. Ma solo sulle note di un brano visionario come Tomorrow Never Knows, scritto da John Lennon ed inserito nel rivoluzionario album Revolver, il sole è spuntato dietro alle colline leonicene. Dallo stesso 33 giri anche Eleonor Rigby che, con i suoi celebri versi che parlano delle persone sole, ha portato i Beatles ad una dimensione più matura e musicalmente irraggiungibile. Per i quattro rocker furono gli anni dei primi concerti della storia tenutesi negli stadi, del conferimento del titolo di Baronetti dell’Ordine Britannico, delle polemiche dichiarazioni di John Lennon, del cambio di look, della scoperta della filosofia indiana e degli acidi psichedelici, dello stop alle esibizioni davanti ad un pubblico pagante. Illuminati dal sole e con la leggera brezza primaverile, il "Gruppo Caronte" a questo punto ha suonato alcune delle arie dei vinili degli ultimi tre anni della carriera beatlesiana, il periodo di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band con la sua copertina colorata e piena di celebrità e di Abbey Road, il capolavoro, con la celebre foto dei favolosi quattro che attraversano la strada sulle strisce pedonali, con un McCartney scalzo che tanto alimentò l’aurea misteriosa del gruppo. Partendo da Lucy In The Sky With Diamonds, passando per While My Guitar Gently Weeps e finendo con Let It Be, l’omaggio al più grande gruppo di sempre giungeva al termine lasciando a tutti il desiderio di prolungare questa emozione.
I saluti finali sono stati quindi accompagnati da un tanto desiderato bis: Imagine, un componimento di un John Lennon solista, scritto esattamente cinquanta anni fa e destinato a durare per l’eternità.
La piacevolissima discesa fino al centro di Lonigo è stata poi allegra per tutti, con i motivetti che risuonavano della testa dei fortunati che avevano avuto l’accortezza di prenotare per assistere a questa ora e mezza di pura magia.
Come già detto nel 1970 l’annuncio che da un anno ormai era nell’aria a causa di dissidi interni al complesso inglese. Quel giorno per la musica si concluse una storia per dar vita ad una leggenda capace di toccare tutti noi che abbiamo ricordpersonali legati a queste canzoni che ci hanno fatto da colonna sonora per tutti questi anni.
di Luciano Saggioro
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